12 marzo 2021

Ma i blog sono morti?

Beeeh ... SI!

A posto, abbiamo finito, tutti a casa è stato bello scrivere per voi.

Ma in realtà è tutto un po' più complicato, perché la mia percezione è che sia semplicemente (per dire) cambiato tutto il sistema di comunicare. L'informatica vola, non c'è un anno uguale a quello dopo, perché si corre al doppio, se non al triplo o al quadruplo, della normale evoluzione. Se in alcuni settori dieci anni possono rappresentare un intervallo di tempo ragionevole in cui analizzare l'inerzia di un cambiamento, nel nostro mondo dieci anni sono "qualche era tecnologica" e di cambiamenti ce ne sono svariati. Dieci anni fa veniva lanciato l'iPad, così come il Kinect ed il Move, sembravano pronti a tracciare la strada verso nuovi orizzonti. Poi non sempre si fa centro, nulla di più sbagliato si sarebbe scoperto negli ultimi due esempi, ma tanto per farvi capire che quelle di cui parliamo sembrano albori di una tecnologia che non c'è più, sembra preistoria.

A metà degli anni 2000 in rapida successione vennero lanciati Facebook e Twitter, solo nel 2010 Instagram. Blogger, questa piattaforma, nacque nel 1999, giusto qualche anno prima di un software come WordPress. La comunicazione si spostò dai classici siti web, in cui bisognava costruire tutto, in qualcosa di diverso, una sorta di diario virtuale in cui gli scrittori potevano occuparsi più dei contenuti che del resto, l'aspetto tecnico poteva anche essere messo in secondo piano. E così è stato, fiumi di parole scritti ... ed è qui il punto, i fiumi, ah no scusate, le parole. Il blog era ed è una lettura più o meno impegnativa in cui si mettono in fila parole per esprimere concetti in maniera dilatata, mooooolto dilatata, ed anche se sono presenti i commenti, l'interazione tra scrivente e leggente era/è piuttosto limitata. Ora la comunicazione è come l'ottimismo, vola, nessuno ha più voglia di leggere oltre le tre righe, quindi torniamo al titolo, sì amici i blog sono morti se non per coloro che non hanno un account di TikTok o non sanno cos'è TikTok o non usano TikTok.

Giravo proprio qualche giorno fa su questa piattaforma ed ho visto tantissimi blog fermi da anni nella pubblicazione di nuovi contenuti, anzi diciamolo senza paura, sono la stragrande maggioranza. L'immediatezza dei socialnetwork ha ucciso queste piattaforme nettamente più elefantiache e che hanno bisogno di tempo, devono essere curate sia dagli autori che dai lettori.

Detto tutto questo quindi che morale voglio lasciare al mondo e perché sto scrivendo su questa piattaforma? Niente, non voglio lasciare nulla a nessuno, se sto scrivendo articoli in questo 2021 è solo per resilienza, tanto nessuno o quasi leggerà queste parole, lo so, queste si perderanno come lacrime nella pioggia (non ho resistito), ma poi non è che il danno è grande, non ci sono concetti aulici, il mondo è lo stesso anche se nessuno leggerà questi concetti, banalotti a dire il vero.

Quindi niente, caro il mio unico lettore complimenti a te, sei uno di quelli che resistono e che magari mi rende ancor più fiero perché non hai l'account su Facebook/Twitter/Instagram/StiCazzi (io a parte il primo e l'ultimo li ho ... sempre per dire). Ma tue sei migliore di me, sei un sopravvissuto ed hai tutta la mia stima. RESISTI!

Se invece sei gggiovane e moderno, per facilità riassumo tutto in poche parole: "Cazzo scrivi su un blog, dai mandami un vocale".

1 commento:

  1. Il fatto che un gentilissimo lettore anonimo mi ha fatto notare che la piattaforma non si chiama TicToc ma TikTok, beh insomma dovrebbe farvi capire taaaaaante cose.

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Tondo è bello...

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