30 dicembre 2012

Un altro anno è passato

Sono da 40 anni tondi tondi su questo pianeta e trovo davvero comoda l'usanza di ricordarsi gli eventi migliori, magari per poi riportarli alla memoria classificati in base all'anno di appartenenza. Ed allora anche io non mi sottraggo all'usanza, ma siccome uno degli slogan della mia vita è "amo fare classifiche", andiamo con un paio di TOP5, una serissima ed una assolutamente superflua, su quello che ricordo di importante in questo anno. Ovviamente i ricordi e l'importanza degli eventi sono filtrati dalla mia sensibilità e quindi del tutto personali.

EVENTI
  1. Terremoto in Emilia - Questi tipi di sciagure sono davvero devastanti per persone, animali, cose e per le coscienze. Mettono l'uomo davanti ad un fatto compiuto: siamo davvero un granello di sabbia su uno zoccolo di terra instabile.
  2. Crisi economica - Iniziata ormai da anni, ci sta mettendo in ginocchio. C'è poco lavoro e senza sostentamento non si hanno i soldi per mangiare, figuriamoci per sognare. C'è bisogno di invertire marcia, altrimenti i più bassi istinti prevarranno sulla razionalità.
  3. Costa Concordia - Un naufragio che è simbolo di quanto c'è più sbagliato in Italia.  Grande commozione per le vittime e grande astio verso chi ha provocato una simile tragedia senza una vera motivazione.
  4. Stragi di innocenti - Un anno davvero terribile con stragi di innocenti per mano di pazzi isolati come ad Aurora o alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, o per le decisioni di condottieri impavidi che non hanno niente di meglio che togliere la vita a persone che con la guerra non hanno nulla a che fare come gli sfortunati in fila al mercato per un tozzo di pane in Siria.
  5. Nevicate - Le nevicate di Febbraio sono le più incredibili che mi ricordi. Non so se sia una nuova tendenza da affrontare ogni anno, ma da uomo di mare mi sento impotente davanti alla Dea bianca.


SPORT
  1. Olimpiadi Londra 2012 - Le ho amate anche perché viste su SKY come mai prima nessuna televisione aveva fatto. Una meraviglia che ricorderò per tanto tempo.
  2. Playoff Celtics - Li davano per finiti, neanche meritevoli di esserci ai playoff e poi la truppa di Rivers ha infilato dei playoff unici, con tanto di gara 7 in finale ad Est. Purtroppo è andata male, ma c'è la consolazione di essere stati i più vicini ad eliminare i futuri campioni di Miami.
  3. Sampdoria in serie A - Dopo i disastri della scorsa stagione vedere a giugno i "miei" ragazzi tornare in serie A è stato davvero commuovente.
  4. Europei 2012 - Vedere l'Italia in finale è stato molto bello, ed anche la sconfitta non ha tolto nulla alla soddisfazione. Purtroppo i miei problemi  per vedere le partite hanno minato e non di poco l'attaccamento all'evento.
  5. Rinascita Broncos - Anche se non siamo mai finiti, ora i Broncos sono una delle realtà più belle della stagione in corso. Chissà....

Permettetemi però di chiudere con un'eccezione a categoria e classifiche per ricordare le persone che ci anno lasciato in questo anno, siano esse famose o meno. La cara Ilenia ovviamente è sempre nei miei pensieri perché ci ha lasciato troppo presto ed in maniera così dolorosa. Poi Tonino, che però ci ha lasciato tanto per ricordarlo con gioia.

Ci si risente l'anno prossimo..

04 novembre 2012

Non facciamo di tutta l'erba un sol fascio

Navigando su un sito americano di basket mi sono imbattuto in una pubblicità che mi ha lasciato interdetto:


Ma se anche la risposta fosse sì, sono pronto per l'Open Source, proprio Windows Azure me la potrebbe dare? E poi se è Open Source perché lo posso provare gratis per 90 giorni e poi? Se andiamo sul sito la parola Open Source sparisce, a favore dei soli 90 giorni di prova gratuita.

Sul sito campeggia una mirabile comunicazione che mi informa che le menti libere utilizzano 90 giorni prima di diventare "meno" libere:




Come ho scritto più volte non ho nulla contro Windows e Microsoft anzi, ma demonizzare una filosofia per poi utilizzarla come spot pubblicitario mi sembra talmente disgustoso da non sembrare vera. Invece lo è...

02 novembre 2012

Personalizziamo VIM per Python

Quando lavoro solo in ambienti di emulazione o senza interfaccia grafica, come editor la mia scelta cade su VIM. Visto che la stragrande maggioranza delle volte metto mani a codice Python, utilizzo alcune semplici configurazioni per rendere l'utilizzo del mio linguaggio preferito più friendly.

Solitamente aggiungo a livello globale queste informazioni in /etc/vim/vimrc però nessuno vieta di limitare le configurazioni alle propria Home directory.

Partiamo con una cosa banale, l'attivazione dei numeri di riga:
set number

continuando con l'evidenziazione della sintassi:
syntax on

Altro aspetto molto importante è quello dei tab e dell'indentazione. Ho scelto di non utilizzare TAB, ma solo spazi:
if has("autocmd")
    filetype plugin indent on
endif

autocmd FileType python setlocal et sw=4 sts=4 sta tw=79

Spieghiamo il secondo comando, perché il primo non fa che abilitare l'indentazione intelligente.

expandtab oppure et : riempe con spazi le indentazioni generate dalla pressione del tasto TAB

shiftwidth oppure sw: larghezza di un rientro dell'indentazione automatica. È usato anche per definire la larghezza del rientro che si aggiunge o toglie ad un blocco di testo quando si seleziona (con V) e poi si indenta/deindenta con > o con <.

softtabstop oppure sts: larghezza di un rientro causato dalla pressione di un TAB. Il rientro è creato inserendo spazi se et è settato, altrimenti viene usata una combinazione di spazi e caratteri TAB (questi ultimi hanno larghezza ts).

smarttab oppure sta: in combinazione con le opzioni precedenti questa impostazione permette di cancellare un rientro (4 spazi reali nel nostro caso) con una sola pressione del tasto BS (o BackSpace)

textwidth oppure tw: lunghezza massima del testo inserito. Una riga più lunga viene spezzata dopo uno spazio bianco per stare in questi limiti.
Per eseguire il codice direttamente dentro il codice con la pressione del tasto F5:
map < f5 >:w < CR > :!python %
Direi che siamo sufficientemente corazzati per affrontare ore ed ore di scrittura del codice.

01 novembre 2012

Utilizziamo virtualenv

Lavoro ormai da anni su diversi progetti in Python e spesso ho avuto l'esigenza di dover agire su ambienti diversi ed ovviamente con librerie diverse. Certo nessuno mi impedisce di avere più macchine con su ognuna un'installazione diversa, ma questo comportamento potrebbe avere dei problemi di spazio e di costi. Esiste però una magnifica soluzione, virtualenv. Tramite alcuni semplici comandi si potranno utilizzare più ambienti di lavoro del tutto indipendenti e configurabili.

Per l'installazione niente di più facile. Basterà infatti UNO dei semplici comandi riportati sotto (SOLO UNO) eseguito tramite root e tutto verrà eseguito senza colpo ferire:

apt-get install python-virtualenv (Debian like)
yum install python-virtualenv (CentOS like)
pip install virtualenv (Qualora ci sia pip installato)
easy_install pip && pip install virtualenv (Se pip non c'è)
A questo punto non dobbiamo fare molto altro. Creiamo la nostra_directory dove vogliamo lavorare e lanciamo il comando:
virtualenv nostra_directory [--no-site-packages]
Ci siamo quasi, ora attiviamo il nuovo ambiente con:
source nostra_directory/bin/activate
Ora davanti al prompt della shell comparirà tra parentesi il nostro ambiente [es.: (django142)luke@mortenera:~$], che identifica semplicemente che siamo all'interno del nuovo ambiente. Per uscire non dovete far altro che digitare:
deactivate
Ovviamente, anche se potrebbe  bastarvi questo, esistono molte altre funzionalità dell'ambiente che vi invito a scoprire sul sito del progetto al link fornito ad inizio articolo.

Rock on Python.

19 ottobre 2012

Mettiamo mano al PYTHONPATH

Spesso quando si scrive del codice che poi dovrà essere incluso in altro codice, che a sua volta sarà incluso in altro codice.... e così via fino alla fine dei giorni, si sente la necessità di dover "piazzare" il nostro script nel PYTHONPATH in modo che venga importato senza necessari accorgimenti.

Immaginiamo che il nostro script si trovi in /directory/altra_roba/ e che lo script si chiami god.py. Bene se volessi importare questo script dovrei aggiungere nel mio script questo:

import sys
sys.path.append("/directory/altra_roba/")
import god
Certo è pratico per delle prove, ma nell'uso prativo potrebbe anche stancare. Quindi perché non rendere permanente questa aggiunta? Su ambienti GNU/Linux apriamo un bel terminale ed aggiungiamo al file /etc/bashrc (o similari) la riga seguente:
export PYTHONPATH:/directory/altra_roba/
Questa sì che è comodità, Rock on Python

P.S. Se mai qualcuno si chiedesse che cosa sta a significare la foto dell'articolo con le righe scritte, la risposta è NULLA. Semplicemente è come mi sento in questo momento, osservato da chi sembra carino, ma in realtà vuole solo mangiarmi...

09 settembre 2012

Chi mangia chi?

La scelta di essere vegetariani talvolta andrebbe agevolata dai diretti interessati. Tu mi vuoi mangiare, ma ne sei sicuro?

10 agosto 2012

Problema coi rapporti di Trixbox


Se una volta che avete installato una delle versioni di Trixbox e giunti nella pagina dei Rapporti, o se siete più anglofoni Reports, trovate un messaggio di errore che recita: you must access the cdr through the asterisk management portal, non disperate a tutto c'è rimedio.

Aprite un fedele terminale ed ottenuti i permessi di root controllate nella configurazione di Apache che utente e quale gruppo sono quelli di default.

Dobbiamo quindi trovare:

User  asterisk
Group asterisk

se non fosse così modificatelo con un editor a vostra scelta, io lo faccio con VIM, ma nessuno vi vieta di usare altro.

vim /etc/httpd/conf/httpd.conf

Ora controllate che /var/lib/php/session sia di proprietà di asterisk altrimenti modificatelo e riavviate il server web:

cd /var/lib/php
chown asterisk:asterisk session
/etc/init.d/httpd restart

Abbiamo quasi finito. Ora controllate che sia in funzione memcached (non dovrebbe esserlo), ed abilitiamolo permanentemente:

/etc/init.d/memcached start
chkconfig memcached on

Fatto, ora nei rapporti non dovreste avere più messaggi equivoci.

Rock n' roll a tutti.

03 agosto 2012

Il lavoro annichilisce le passioni

Purtroppo in questi ultimi tempi non riesco più a ritagliarmi uno spazio da dedicare a frizzi e lazzi. Il lavoro ed il costante aggiornamento professionale, mi occupano oltremisura, ed il poco tempo libero lo passo in famiglia, unica vera ancora di salvezza di noi miseri esseri umani.

Però mi sento in dovere di chiedere scusa a chi più volte mi ha chiesto quando le "lezioncine" sarebbero riprese con una certa regolarità (devo dire specie su wxPython a sorpresa). Da principio ho rassicurato che si era prossimi alla pubblicazione, ma sono ancora tremendamente indietro nella revisione di tutto il materiale che ho scritto. Però prometto di dedicarci del tempo appena possibile, e non è una promessa di marinaio...

Però ora dovete scusarmi, perché sono....


06 giugno 2012

Aggiornare Firefox 13 in italiano

Ultimamente su diverse macchine con installata una fedele copia della LinuxMint (che sia alla versione 11, 12 o 13), dopo l'aggiornamento di Mozilla Firefox alla versione 13 il browser diventa, per magia, in inglese. Nulla di male, ma essendo italici dentro e fuori vogliamo che il nostro strumento di navigazione comunichi con noi nella lingua di Dante.

Fortunatamente la procedura è semplicissima e consiste semplicemente nel recarsi sul sito di Mozilla Italia e scaricare il langpack (ultima voce nella lista sottostante).

Cliccando su Langpack Multipiattaforma, l'italico linguaggio verrà caricato direttamente su Firefox (se state navigando con il browser in questione), oppure potete scaricare il file cliccando su dowload per poi aprirlo in un secondo momento, col browser stesso ovviamente.

Al termine dell'operazione e dopo aver riavviato il navigatore troverete la nuova linguetta Lingue nel menu Strumenti -> Componenti aggiuntivi.



Rock n' roll a tutti...

11 aprile 2012

Django day

Django è un framework Web di alto livello scritto in Python. Messo spesso a confronto con RubyOnRails, Django si distingue per la sua filosofia a "batterie incluse", che lo rende un candidato favorito per il rapido sviluppo di applicazioni web. Un design pulito e manutenibile di esse è garantito dall'utilizzo del pattern Model-Template-View e dall'aderenza quanto più possibile al principio del "Don't repeat yourself" (DRY).

Nello scenario attuale in cui è il Web a farla da padrona, conoscere e sapere scegliere il framework web più adatto alle proprie esigenze è diventato di fondamentale importanza.

Se Django ti ricorda solo il chitarrista jazz… Se hai già provato ad usarlo ma vorresti vederlo "for real" in scenari concreti… Se vuoi vederlo confrontato con altri framework web… Se vuoi trovare un'occasione per imparare, discutere, mettere in comune la tua esperienza riguardo lo sviluppo in Django… Bene, questa conferenza fa per te!

Clicca qui per tutte le informazioni.

07 aprile 2012

Addio Tonino

Qualche giorno fa si è spento nella sua Santarcangelo, Antonio Guerra, per tutti Tonino. Per molti era semplicemente "quello" del tormentone sull'ottimismo reso celebre dagli spot dell'Unieuro, ma Tonino è stato davvero molto di più.

Nato nel 1920, Tonino qualche giorno fa (il 16.03.12) aveva festeggiato 92 anni e la città si era riunita sotto la finestra di casa sua in piazza Ganganelli per omaggiarlo con musica, canti e con tutto l'affetto possibile. Purtroppo il maestro non aveva risposto all'abbraccio dei suoi concittadini, perché la malattia lo aveva costretto a letto già da qualche tempo. Anzi proprio per questo era tornato a Santarcagelo, lasciando la sua dimora a Pennabilli dove ormai viveva da diversi decenni nella sua casa/museo (difficile capire il confine).


Durante la sua vita Tonino ne aveva passate molte, compresa la prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale, che però, a suo dire, era stata proprio l'inizio di quella sua incredibile vena artistica. Ritrovatosi prigioniero con altri romagnoli che gli chiedevano di declamare poesie nella loro lingua natia, Tonino iniziò a raccogliere le prime esternazioni poetiche in quella che non era certo una felice occasione.

La farfalla
Contento, proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando
mi hanno liberato in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla.
Al termine della prigionia e dopo una laurea in pedagogia (era già maestro elementare), inizio la sua carriera che lo vedrà spaziare in una moltitudine di campi diversi, passando con disinvoltura dalla poesia al cinema, dalla pittura all'architettura, disegnando fra le altre cose anche la fontana del "Campo della Fiera" a Santarcangelo del quale lo stesso autore disse: "E’ un tappeto di serenità e chi lo ascolta trova un momento di meditazione. E’ come se arrivasse sulla terra quello che abbiamo dentro e affiorano così i piaceri e le angosce. E’ uno specchio dell’anima che fa riflettere sui propri pensieri e chi lo guarda ritrova se stesso".
Si fa notte presto
Adesso sto sempre in casa
e sposto carte o guardo
oltre i vetri della finestra
le mandorle secche attaccate ai rami
che arrivano fino quassù
e sembrano pendagli alle orecchie
di gente che non c’è più.
O sto seduto su una sedia
vicino al camino
e si fa notte presto
con la luce che cade dietro le montagne
e io vado a letto con la voglia di sognare
i giorni che nevicava a Mosca,
e io ero innamorato.

Sarebbe impossibile ricordare tutto il patrimonio artistico che ci ha lasciato o ricordare tutte le collaborazioni che durante la sua carriera ha realizzato con i più grandi del nostro paese come Fellini, Antonioni, Visconti, i fratelli Taviani e tantissimi altri. L'unica cosa certa è che il nostro mondo ora è un po' più povero di idee.
Non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande.
 Addio maestro, addio Tonino.

02 aprile 2012

Where are my site-packages stored?

The location of the site-packages directory depends on the operating system, and the location in which Python was installed. To find out your system's site-packages location, execute the following:

python -c "from distutils.sysconfig import get_python_lib; print get_python_lib()"
(Note that this should be run from a shell prompt, not a Python interactive prompt.)
Some Debian-based Linux distributions have separate site-packages directories for user-installed packages. The command listed above will give you the system's site-packages, the user's directory can be found in /usr/local/lib/ instead of /usr/lib/.

30 marzo 2012

Guerra di smartphone... Mah!

Io non capisco perché si debba continuare sempre con queste diatribe tecnologiche che assomigliano molto a guerre sante, ditemi PERCHÉ?

Crescendo sono stato da sempre esposto a queste cosiddette "guerre", prima era Commodore vs Atari, poi Windows vs Apple, poi Microsoft vs Linux vs Apple (cito solo alcuni esempi per non diventare stucchevole).

Oggi tutto questo si è trasferito nel mobile ed è diventato, soprattutto, iOS vs Android. Non sono uno psicologo e non capisco quali fondamenti spingano l'uomo a voler sposare delle cause a tutti i costi, ma il pensiero che voglio lasciare è uno solo: ma chi se ne frega... Se riuscite a spiegare razionalmente perché una scelta effettuata deve essere sostenuta e reiterata ad ogni passo, posso anche cambiare idea, altrimenti penserò che la base di partenza sia una sostanziale insicurezza.

Certo più volte anche io ho "sponsorizzato" questa e quell'altra scelta (non solo in ambito mobile), avvalorando la mia tesi con fatti concreti, ma da sempre non mi permetto di discutere le scelte altrui e certo non critico qualcuno perché si è fatto sedurre dal lato scuro della forza o dal lato luminoso a seconda dei punti di vista.

Usi iOS e sei contento? Bene vivi felice...
Usi Android e sei contento? Bene vivi felice...
Usi Windows Phone e sei contento? Bene vivi felice...
Usi Symbian OS e sei contento? Bene vivi felice...
Usi MeeGo e sei contento? Bene vivi felice...
Usi Lavatrice 2.0 e sei contento? Bene vivi felice...

Che cosa bisogna andare a scassare la ciolla (omaggio a Ceccon e Balbotin) a qualcuno che ha un terminale diverso dal tuo e solo perché non ha fatto la scelta uguale alla tua? Non ne posso più degli sguardi indignati e delle risatine solo perché non hai lo smartphone "corretto", come non ne posso più di andare sui vari siti di settore e leggere i commenti fatti da chi non conosce nulla di quello che sta scrivendo basandosi solo sulla piattaforma e nient'altro.

Io continuo a pensare che Apple o Google o Microsoft o Nokia (solo per citarne alcuni) non vi pagheranno un centesimo per la vostra opera di evangelizzazione ed anzi ne rimetterete in salute per le maledizioni ricevute. Ovvio che se invece siete pagati, beh allora continuate pure...

Restate sereni e fatevi una camomilla, ascoltando un po' di rock dal vostro fido terminale preferito.

23 gennaio 2012

Python sull'iPad2

Lo confesso, la febbre mi ha già annoiato dopo solo poche ore ed anche se non posso uscire dal letto perché altrimenti mi becco una sequela di improperi non da ridere, mi giro e mi rigiro in cerca di qualcosa da fare.

Non ho il mio computer desktop qui al mio fianco per ovvi motivi logistici, ma avrei voglia di scrivere qualche righetta di codice col mio caro Python, come posso fare? Ho solo questa tavoletta con la mela qui con me... Mhhhhh... Vediamo un po'.... Ma cosa vedono le mie fosche pupille nell'App Store? PyPad, sarà quello che penso?

La risposta è sì o meglio quasi, nel senso che seppur a livello basilare e con poche funzionalità, si tratta comunque di una console Python in piena regola.


 Sopra il codice input, sotto l'output e quindi posso sanare il mio bisogno di codice, almeno per un po' (davvero poco). Infatti è un po' scomoda la digitazione, se solo avessi una testiera fisica dannazione, quella però non la posso scaricare...

Vista la mia completa ignoranza in materia chissà se esiste qualcosa di diverso per usare Python su iPad, senza ovviamente fare ricorso al jailbreak.

22 gennaio 2012

[Python] Primi passi - Lezione 5

Rock on Python mi piace così tanto come saluto che forse diventerà il titolo di tutte le mie elucubrazioni pythoniche. Ma veniamo a noi ed alle nostre mini lezioni che oggi affrontano....... [rullo di tamburi]...... le tuple.

_tu_ che? Ho scritto tuple e lo confermo. Se siete curiosi di sapere che cosa è una tupla sappiate che la possiamo tranquillamente definire come un lista immutabile. Non me ne vogliano i puristi che avrebbero preferito una definizione più pomposa e precisa, ma credo che la mia renda molto bene l'idea.

Dovreste sapere che sono della scuola del FARE e quindi buttiamoci subito nel codice più cattivo.

NOTA: In verde i comandi in input (con il numero di riga) ed in rosso i risultati dell'output senza numero di riga.

21 gennaio 2012

Aggiungere icone sul desktop di Gnome 3

Recentemente il passaggio a Gnome 3 ha alimentato in me qualche fastidio viste alcune limitazioni come l'impossibilità di mettere le icone sul desktop.

Ma nel mondo dell’Open Source tutto si può personalizzare ed anche un'operazione come quella che cerchiamo di realizzare può essere svolta con due righe di terminale (sì lo so esistono altri modi, ma il terminale ha sempre il suo fascino) . Digitiamo sul nostro fedele compagno:

gsettings set org.gnome.desktop.background draw-background true
gsettings set org.gnome.desktop.background show-desktop-icons true

Senza spiegare nel dettaglio i comandi (sono facilmente intuibili) i giochi sono fatti. Se vogliamo creare un “lanciatore” non facciamoci prendere dal panico e dal terminale digitiamo:

bash -c “gnome-desktop-item-edit –create-new $HOME/Scrivania”

Adesso mi sento a casa.

20 gennaio 2012

Cambiare terminale preferito in Gnome 3

Altro giro ed altro dubbio atavico: ma se voglio cambiare il terminale di default in Gnome 3?

Beh niente di più facile cerco Applicazione preferite ed il gioco è fatto... Ahhh... Sbagliato. Non c'è più la selezione diretta delle applicazioni preferite, che si trovano ora in Informazioni di sistema -> Applicazioni preferite.

Ma con mio sommo stupore non esiste la voce che identifica il terminale preferito da modificare e prima di cadere nello sconforto ho pensato di affidarmi nuovamente a gsettings.

Quindi da terminale digitate un bel:
$ gsettings set org.gnome.desktop.default-applications.terminal exec terminal
Dove terminal è il nome del terminale che volete usare, nel mio terminator.

Altro scoglio superato, avanti col prossimo problema.

15 gennaio 2012

Hai vinto... una cippa!

Siamo nel 2012 e questo è un dato risaputo. Ormai la tecnologia è entrata in tutte le case e tanti utilizzano i propri device per la navigazione in rete. Il perché di questa secchiata di ovvietà? Perché mi chiedo che senso continuano ad avere le varie inserzioni/articoli/banner su siti e portali in cui si indicano miracolose vincite o selezioni per ritirare questo e quel premio.

Quando la navigazione era più elitaria e le connessioni erano per la minoranza della popolazione, l'utente medio era piuttosto acerbo e quindi poteva anche cascare in qualche tranello, ma oggi mi chiedo chi mai potrebbe? L'ingenuità è finita, nessuno più si fida di nessuno e figuriamoci di un banner pubblicitario dai colori sgargianti.

A questo punto mi chiedo se forse non sarebbe il caso di tornare all'arte del condizionale: "Potresti aver vinto qualche ciofeca tecnologica, che oltretutto non ti servirebbe a nulla e perciò vista la nostra lungimiranza non la vincerai mai, ma dovresti andare ugualmente a foraggiare con la tua visita qualche sito di meschini figuri".

Ecco un messaggio chiaro e diretto allo scopo.

12 gennaio 2012

Il mio condizionatore va a Java

Stamattina guardavo un mio collega intento con un aggiornamento di qualche accrocchio colorato di rosso di Adobe e tra una barra di scorrimento e l'altra è apparso un messaggio che ci avvisava che "Oltre 3 miliardi di dispositivi utilizzano Java".

Subito le nostre menti malate sono volate altrove ed abbiamo iniziato a fare il conto della serva di quanti telefonini esistono nel mondo e su quanti ci poteva essere installato Java. Bla bla bla, lazzi e cacchilli, conti empirici basati sulle nostre ed altrui convinzioni, finché la saggezza del vicinato, un collega della stanza accanto che aveva ascoltato i nostri deliri, si è unito alla discussione facendoci notare che si parlava di dispositivi e non telefonini.

Cerbiatti abbagliati in autostrada e bocche spalancate.... già dispositivi. Dopo altre elucubrazioni malate abbiamo deciso di soprassedere sul risultato ambiguo dei nostri ragionamenti ed andare ognuno a fare qualcosa di più produttivo.

E quindi dov'è la morale di questa storia? Che la pubblicità è mendace come ogni donna lasciva? Forse, ma alzando gli occhi verso il cielo (della stanza) noto con vivo stupore che il simbolo di Java è presente sull'etichetta del condizionatore e quindi.... il messaggio aveva ragione... ci stanno invadendo.

Tondo è bello...

Tondo è bello...