31 agosto 2010

La coerenza nel mondo del calcio, questa sconosciuta

La sessione estiva del calciomercato 2010/11 si chiude senza sussulto alcuno per quel che riguarda la nostra Sampdoria. Si riparte con tutti i nostri campioni per una nuova e si spera esaltante stagione.

Dal 16 maggio scorso ad oggi sono passati esattamente 107 giorni. 107 giorni di fervido entusiasmo per i tifosi della Samp, chiusi sul finale dal sogno svanito legato al possibile ingresso nei gironi della competizione continentale più ambita. 107 giorni comunque indimenticabili, “sporcati” fin dal 16 maggio scorso - e a ben vedere ancor prima - dal continuo, inarrestabile, pesante, a tratti fastidiosissimo can can mediatico inscenato da quotidiani e tv riguardo alle possibili partenze eccellenti di casa nostra.

Un "fastidio" continuo. Per molti, quasi per tutti, la Sampdoria versione 2010/11 avrebbe dovuto presentarsi ai nastri di partenza della stagione in essere, priva di tutti quegli straordinari interpreti capaci non più tardi di 107 giorni fa di regalare alla Genova blucerchiata un’annata da ricordare ed un sogno a lungo cullato ed in ogni caso svanito giocandoselo sul campo fino all’ultimo secondo. Angelo Palombo, Giampaolo Pazzini, Antonio Cassano, Andrea Poli e compagnia si sono visti un giorno sì e l’altro pure vestiti con i colori più improbabili. Accostamenti senza senso quando a conti fatti anche i muri sanno che non esiste divisa e casacca al mondo più bella da indossare di quella sorta dalla comunione cromatica di Sampierdarenese ed Andrea Doria. L’esempio più lampante ci fa pensare ad un notissimo quotidiano nazionale capace in poco più di 100 giorni di vestire con un’altra assai meno affascinante associazione di colori ben nove elementi della attuale rosa a disposizione di mister Di Carlo. Un record… Record “virtuale” poiché alle ore 19.00 e spiccioli del 31 Agosto 2010, nessuno di quei nove calciatori tesserati per la U.C. Sampdoria ha mosso le tende dalla sponda blucerchiata del Bisagno.

La nostra coerenza. Il tutto peraltro senza calcolare minimamente la posizione del sodalizio di Corte Lambruschini, coerente fin da inizio estate nell’affermare - attraverso le parole del presidente Riccardo Garrone e del direttore generale Sergio Gasparin - come non ci si sarebbe privati di uno dei prestigiosi “quadri di famiglia”. Certo il mercato è un grande barnum con il quale ciclicamente bisogna fare necessariamente i conti, ma a prescindere da ciò il fastidio non è mancato… affatto. Un fastidio mitigato da quel piacevole retrogusto della rivincita nei confronti di chi, troppo spesso si dimentica che una “sparata” senza senso può arrivare a ledere i sentimenti e le passioni di una tifoseria intera. L’aver regalato sempre e comunque “rispetto” a tutti evidentemente a poco è servito. Poco male… In fondo siamo ancora tutti qui ed il supermercato non ha proposto né svendite, né saldi. Siamo la squadra più bella del mondo e ci dispiace per gli altri… Cordialità.

Fonte Sampdoria.it

19 agosto 2010

Doveva essere il nuovo modo di comunicare sul web, il nuovo modo di passarsi informazioni. Doveva essere la nuova rivoluzione web 2.0, un'onda che avrebbe sommerso tutti i concorrenti. Ed invece? Beh, non si è realizzato esattamente quanto pensato. Google Wave, presentato dall'azienda di Mountain View in pompa magna, dopo poco tempo viene ufficialmente abbandonato. Devo essere sincero, me lo aspettavo..

Ho iniziato alcuni mesi fa ad usare Wave, ma da subito ho trovato tutto un po' confuso e, come me, i miei colleghi di lavoro che erano gli altri coinvolti nel suo utilizzo. Infatti senza una motivazione apparente abbiamo iniziato ad usarlo sempre meno, fino a non utilizzarlo più per nulla, in modo del tutto spontaneo. Come noi, anche molti altri nel mondo lo hanno pensato, raffreddando l'interesse fino a mettere tutto nel dimenticatoio. Tutto quello che facevamo con Wave lo possiamo ottenere con la normale email ed infatti è proprio quello che facciamo ora.

Probabile che non abbiamo capito bene tutte le potenzialità, ma non sono certo che mi mancherà questo progetto, almeno non nella forma attuale. Resta l'apprezzabile sforzo di unificare tutto il mondo delle comunicazioni, ma avrei sicuramente armonizzato un po' tutto il contesto.

Riprova Google, sarai più fortunato.

12 agosto 2010

Quale verità?

Lungi da me il voler difendere Google a spada tratta, ma mi sembra che stiamo davvero esagerando. Quando si parla di nuove tecnologie si perde il senso della misura, forse perché si conosce poco l'argomento. Recentemente una lettera di intenti tra Google e Verizon, ha fatto gridare all'attentato, perché la rete come viene intesa oggi deve restare libera da condizionamenti dei grandi soggetti. Beninteso sono pienamente d'accordo con tutti coloro che hanno messo le mani avanti per evitare fraintendimenti in futuro, ma mi chiedo perché lo stesso non viene fatto quando ci sono altri soggetti in ballo. Perché nessuno ha alzato il fucile contro gli accordi tra Microsoft-Intel e/o Microsoft-Yahoo, a quel punto invece invocando la pluralità?

Questo lo trovo strano. Come strano è se lo stesso ragionamento proviamo a farlo cambiando settore. Non troviamo strano che politici ed esponenti dell'economia abbiamo talmente tanti rapporti e legami? Ovviamente ogni riferimento ai fatti estivi è puramente voluto.

Quindi non chiedo di chiudere gli occhi, ma anzi tenere la guardia alta, però farlo sempre con coerenza. Chiedo troppo?

Tondo è bello...

Tondo è bello...