31 ottobre 2009

La rivoluzione in un'onda?

Sono un fan di Google o meglio più che un fan un attento fruitore. Ho trovato geniali molte delle rivoluzioni messe in piedi dai ragazzi di Mountain View e non riesco più a vivere senza alcuni dei loro servizi.

Detta questa doverosa premessa vorrei soffermarmi sull'ultimo prodotto uscito, Google Wave. Ho ricevuto qualche tempo fa l'invito ed è inutile che scrivete, non ne ho da distribuire e proprio da questa ultima riflessione mi viene in mente che l'hype (attesa) creata intorno al progetto sia più alta del desiderio di usare realmente l'applicativo e quindi un plauso agli uomini di marketing di BigG.

Venendo all'applicativo devo ammettere che non gli ho dedicato moltissimo tempo, però davvero l'ho trovato confuso e un po' "isterico" passatemi il termine. Ma che cosa è esattamente Goggle Wave. E' presto detto, non lo so esattamente. Si tratta di una "killer application" per le normali funzioni di comunicazione telematica, che dovrebbe prendere il posto di email, instant messaging e social network vari. Bene questo è quello che traspare, ma poi bisogna fare i conti con l'applicazione vera e propria.




Ditemi che non trovate l'aspetto un po' congestionato (lo screen non è del mio account). Con i miei contatti, che poi altro non sono che persone con le quali collaboro e con gli altri con le quali ho potuto parlare di questo progetto, mi hanno risposto più o meno sempre in maniera diversa alla fatidica domanda: cos'è?

Siamo dei poveri umani senza cervello è questa la verità e mi riprometto di testare attentamente questo nuovo prodotto, per il quale però resto perlomeno dubbioso ad oggi.

Forse cambierò idea dopo un attento esame.

Rock 'n roll a tutti i surfisti comunque.

Tondo è bello...

Tondo è bello...