Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un'intervista o meglio uno scambio di battute, durante il Linux.org.au con Linus Torvads come protagonista.
Il padre del kernel linux ha detto queste bellissime parole su Debian, una delle distro storiche, se non la più storica: "Ho sempre pensato che il progetto Debian non avesse molto senso perché lo scopo di una distribuzione deve essere quello di rendere le cose semplici, non complicate. Grazie ad Ubuntu molti utenti si sono avvicinati al nostro sistema operativo, in particolare quelli che provenivano da passate esperienze con Windows e Apple".
Ma non si è fermato qui. Ha tessuto inaspettatamente le lodi di Android e quindi di Google, affermando che la diffusione del sistema operativo mobile ha reso i dispositivi portatili più intelligenti, si ha usato proprio questa parola.
Ho enorme rispetto ed un notevole senso di gratitudine per Linus, ma trovo la sua una uscita infelice e del tutto priva di buon gusto. Non voglio certo negare che Ubuntu ha fatto avvicinare molti a GNU/Linux, ma è anche vero che le finalità di Debian sono altre. Poi a dire il vero Debian negli ultimi anni è cresciuta molto anche come usabilità, ma evidentemente il nostro eroe è un po' che non la installa in qualche sua partizione.
Sul mio computer oggi gira una Mint, che forse è ancora più semplice di Ubuntu (da cui è derivata), ma non farei mai un server(ino) con qualcosa di diverso da Debian e privo della sua stabilità e sicurezza. Ricordo che Debian rilascia solo versioni di software non solo sicuri, ma anche testati e poi ancora testati.
Però il mondo è bello perché è vario e quindi viva tutte le opinioni.