Spesso mi trovo a confrontarmi col tubo catodico (niente cristalli per ora) e da esso scaturiscono immagini e suoni che ai più non destano nessuna emozione ed a me invece fanno ghiacciare il sangue. Proprio ieri sera davanti ad un film/documentario sugli italici vizi, mi sono reso conto di quanto siamo alla ricerca dell'isola che non c'è.
In una rincorsa all'astrazione del tutto nostrana, continuiamo a pensare che la strada più facile sia LA soluzione, anche se in cuor nostro sappiamo che questo non è quasi mai vero. Per qualcuno che riesce ad ottenere facili guadagni, un altro milione resta con le fauci a secco. Cercare la notorietà anche a patto di mercificare il proprio corpo è una soluzione, che non giudico e non biasimo, ma che rende tutto effimero. C'è sempre un culo più sodo, un addominale più scolpito ed un cervello più vuoto del nostro, pronto a sostituirci sul palcoscenico della commedia della farsa.
La soluzione però a tutto questo perpetrare amorfo c'è e si chiama sudore. Sudore per ottenere non una gratificazione da un non meglio precisato re di qualche dubbio regno in sfacelo, ma il sudore per l'ottenimento della conoscenza che eleva il possessore oltre coloro che lo giudicano. Studiare per apprendere e poter ragionare sugli insegnamenti, questo si che è il miglior modo di...apparire. Lasciamo il resto a chi vuol solo l'esteriorità, anche se non dobbiamo mai dimenticare il detto mens sana in corpore sano, perché se è vero che ci vuole sostanza, dobbiamo dedicarci anche alla cura del mezzo locomotore del nostro cervello. A patto che non sia l'unica preoccupazione, altrimenti si entra nel più classico dei loop informatici: il temuto ciclo infinito.