23 gennaio 2012

Python sull'iPad2

Lo confesso, la febbre mi ha già annoiato dopo solo poche ore ed anche se non posso uscire dal letto perché altrimenti mi becco una sequela di improperi non da ridere, mi giro e mi rigiro in cerca di qualcosa da fare.

Non ho il mio computer desktop qui al mio fianco per ovvi motivi logistici, ma avrei voglia di scrivere qualche righetta di codice col mio caro Python, come posso fare? Ho solo questa tavoletta con la mela qui con me... Mhhhhh... Vediamo un po'.... Ma cosa vedono le mie fosche pupille nell'App Store? PyPad, sarà quello che penso?

La risposta è sì o meglio quasi, nel senso che seppur a livello basilare e con poche funzionalità, si tratta comunque di una console Python in piena regola.


 Sopra il codice input, sotto l'output e quindi posso sanare il mio bisogno di codice, almeno per un po' (davvero poco). Infatti è un po' scomoda la digitazione, se solo avessi una testiera fisica dannazione, quella però non la posso scaricare...

Vista la mia completa ignoranza in materia chissà se esiste qualcosa di diverso per usare Python su iPad, senza ovviamente fare ricorso al jailbreak.

22 gennaio 2012

[Python] Primi passi - Lezione 5

Rock on Python mi piace così tanto come saluto che forse diventerà il titolo di tutte le mie elucubrazioni pythoniche. Ma veniamo a noi ed alle nostre mini lezioni che oggi affrontano....... [rullo di tamburi]...... le tuple.

_tu_ che? Ho scritto tuple e lo confermo. Se siete curiosi di sapere che cosa è una tupla sappiate che la possiamo tranquillamente definire come un lista immutabile. Non me ne vogliano i puristi che avrebbero preferito una definizione più pomposa e precisa, ma credo che la mia renda molto bene l'idea.

Dovreste sapere che sono della scuola del FARE e quindi buttiamoci subito nel codice più cattivo.

NOTA: In verde i comandi in input (con il numero di riga) ed in rosso i risultati dell'output senza numero di riga.

21 gennaio 2012

Aggiungere icone sul desktop di Gnome 3

Recentemente il passaggio a Gnome 3 ha alimentato in me qualche fastidio viste alcune limitazioni come l'impossibilità di mettere le icone sul desktop.

Ma nel mondo dell’Open Source tutto si può personalizzare ed anche un'operazione come quella che cerchiamo di realizzare può essere svolta con due righe di terminale (sì lo so esistono altri modi, ma il terminale ha sempre il suo fascino) . Digitiamo sul nostro fedele compagno:

gsettings set org.gnome.desktop.background draw-background true
gsettings set org.gnome.desktop.background show-desktop-icons true

Senza spiegare nel dettaglio i comandi (sono facilmente intuibili) i giochi sono fatti. Se vogliamo creare un “lanciatore” non facciamoci prendere dal panico e dal terminale digitiamo:

bash -c “gnome-desktop-item-edit –create-new $HOME/Scrivania”

Adesso mi sento a casa.

20 gennaio 2012

Cambiare terminale preferito in Gnome 3

Altro giro ed altro dubbio atavico: ma se voglio cambiare il terminale di default in Gnome 3?

Beh niente di più facile cerco Applicazione preferite ed il gioco è fatto... Ahhh... Sbagliato. Non c'è più la selezione diretta delle applicazioni preferite, che si trovano ora in Informazioni di sistema -> Applicazioni preferite.

Ma con mio sommo stupore non esiste la voce che identifica il terminale preferito da modificare e prima di cadere nello sconforto ho pensato di affidarmi nuovamente a gsettings.

Quindi da terminale digitate un bel:
$ gsettings set org.gnome.desktop.default-applications.terminal exec terminal
Dove terminal è il nome del terminale che volete usare, nel mio terminator.

Altro scoglio superato, avanti col prossimo problema.

15 gennaio 2012

Hai vinto... una cippa!

Siamo nel 2012 e questo è un dato risaputo. Ormai la tecnologia è entrata in tutte le case e tanti utilizzano i propri device per la navigazione in rete. Il perché di questa secchiata di ovvietà? Perché mi chiedo che senso continuano ad avere le varie inserzioni/articoli/banner su siti e portali in cui si indicano miracolose vincite o selezioni per ritirare questo e quel premio.

Quando la navigazione era più elitaria e le connessioni erano per la minoranza della popolazione, l'utente medio era piuttosto acerbo e quindi poteva anche cascare in qualche tranello, ma oggi mi chiedo chi mai potrebbe? L'ingenuità è finita, nessuno più si fida di nessuno e figuriamoci di un banner pubblicitario dai colori sgargianti.

A questo punto mi chiedo se forse non sarebbe il caso di tornare all'arte del condizionale: "Potresti aver vinto qualche ciofeca tecnologica, che oltretutto non ti servirebbe a nulla e perciò vista la nostra lungimiranza non la vincerai mai, ma dovresti andare ugualmente a foraggiare con la tua visita qualche sito di meschini figuri".

Ecco un messaggio chiaro e diretto allo scopo.

12 gennaio 2012

Il mio condizionatore va a Java

Stamattina guardavo un mio collega intento con un aggiornamento di qualche accrocchio colorato di rosso di Adobe e tra una barra di scorrimento e l'altra è apparso un messaggio che ci avvisava che "Oltre 3 miliardi di dispositivi utilizzano Java".

Subito le nostre menti malate sono volate altrove ed abbiamo iniziato a fare il conto della serva di quanti telefonini esistono nel mondo e su quanti ci poteva essere installato Java. Bla bla bla, lazzi e cacchilli, conti empirici basati sulle nostre ed altrui convinzioni, finché la saggezza del vicinato, un collega della stanza accanto che aveva ascoltato i nostri deliri, si è unito alla discussione facendoci notare che si parlava di dispositivi e non telefonini.

Cerbiatti abbagliati in autostrada e bocche spalancate.... già dispositivi. Dopo altre elucubrazioni malate abbiamo deciso di soprassedere sul risultato ambiguo dei nostri ragionamenti ed andare ognuno a fare qualcosa di più produttivo.

E quindi dov'è la morale di questa storia? Che la pubblicità è mendace come ogni donna lasciva? Forse, ma alzando gli occhi verso il cielo (della stanza) noto con vivo stupore che il simbolo di Java è presente sull'etichetta del condizionatore e quindi.... il messaggio aveva ragione... ci stanno invadendo.

Tondo è bello...

Tondo è bello...